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al testo di Gaudenzio Massi
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I posteri che aspettano il nostro mondo
Diranno "che infami sti antenati" Li capisco e non posso biasimarli L'argento è rimasto tale e non è oro L'Egitto ha lasciato magnificenza Il Romano impero i grandi monumenti Con l'egoismo noi in ruderi trasformati Abbiamo creato cattedrali nel deserto O ponti surreali o gallerie tra i monti Ovunque guardi c'è la stoltezza umana Nemmeno i fiumi contengono più la piena Che nostri antenati han fatto in tanti anni Gli scariolanti si son pure rotti la schiena I beceri che stanno da anni in parlamento Parlano e fanne cose con gran fermento Ma quando si parla di storia,arte o di cultura E lì ci scappa il monumento fregatura Finanziando soldi a destra e a manca E infine non si vede mai l'emerita sostanza La cosa ha sempre inizio e non ha mai fine Riempiendo tasche bucate a quelli del regime Non ricordo monumento da noi edificato Che rimanga nel futuro un ricordo del passato Mi indigno d'essere vissuto in questa era Dove il consumismo l'ha fatto da padroni E ai posteri lasciamo solo...l'impronta dei ladroni